Perché le sedie? Mi conferiscono tanta immaginazione. Non ho l’idea che siano statiche, come in apparenza, ma mi inducono al movimento, a danzare intorno a loro per trovarne la prospettiva migliore. Non sedersi, poi, ma continuare ad ascoltare quel richiamo.
La natura morta di queste sedie mi induce a guardare dove loro guardano, così come traspare dagli scatti, ed ecco il movimento.
Non sono l’unico a scattare questo soggetto, ma certamente ho la mia personale visione, con o senza uomini in foto, con o senza oggetti della vita comune, o con storie passate pronte a ricordare che sedersi, spesso, non fa mai male.